lunedì 9 maggio 2011

TO DO 7 PARTNERSHIP AL PROGETTO


FONDAZIONE MICOL FONTANA

Parlare con lei è come andare a trovare la nonna. Si entra nella sede della fondazione omonima, che dal 1994 cura la formazione e l’inserimento dei giovani nel modo dorato della moda attraverso seminari e borse di studio. Sembra che lì dentro il tempo si sia fermato. Un’oasi di pace nel deserto frenetico che è la moda oggi. Nella casa delle favole, al posto dei mobili di marzapane, scaffali pieni di libri sulla moda e sulle sorelle Fontana, abiti lussuosissimi appartenuti a Jackie Kennedy e Rita Hayworth, perfettamente conservati sotto veli di cellophane, acquistati e poi donati dalle proprietarie alle creatrici. Alle pareti, fotografie in bianco e nero che evocano familiarità. Ava Gardner con abito talare, uno dei suoi preferiti. Linda Christian in abito da sposa, Liz Taylor con un vestito bianco e nero. 
Accompagnati da Licia, fedele assistente da innumerevoli anni, vengo introdotta nella stanza delle bambole. La prima bambola è lei Micol Fontana. Seduta dietro una scrivania, mi porge una mano ossuta, ma morbida. Deliziosa, truccata e perfettamente vestita e pettinata (come potrebbe essere altrimenti?). Gli occhi azzurri vispi che tanto hanno gioito delle meraviglie viste. Perfettamente ordinate in vetrine, decine di bambole. La vera passione di Micol ereditata dalla mamma, insieme a tanti esemplari in porcellana e non, cinesi, giapponesi, sarde perfino. E il mio cuore esulta pensando alla mia terra, così delicatamente rappresentata nel regno delle fiabe. 
Tante cose da dire, da chiedere, da raccontare che è difficile trovare una storia da cui cominciare. 
Le chiedo come era fatta la sua sartoria lei inizia a raccontarmi degli spazi che la componevano,grandi,razionali ben utilizzati,progettati dall’ architetto Zegretti. Particolare è come loro si interessino della formazione dei giovani. Micol mi spiega come I RAGAZZI CHE PROVENGONO DALLE SCUOLE TECNICHE QUI IN FONDAZIONE POSSONO TOCCARE I MATERIALI,VEDERE E CAPIRE LE DIFFERENZE. DA ANNI SI DEDICANO AL SOCIALE,TENENDO CORSI PER RAGAZZE ABBANDONATE,MOLTE DELLE QUALI STRANIERE, CHE MAGARI NON SANNO TENERE UN AGO IN MANO,SPERANDO DI POTERGLI DARE UN MESTIERE..CONCLUDE SPERANDO CHE IL COMUNE POSSA OFFRIRLE UNA SEDE PIU’ GRANDE PER OFFRIRE CORSI A PIU’ PERSONE…E QUESTO SARA’ LO SCOPO DEL MIO PROGETTO ….

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